Obinutuzumab combinato con Lenalidomide per il linfoma follicolare a cellule B recidivante o refrattario: studio GALEN
Lenalidomide ( Revlimid ) più Rituximab ( MabThera ) è approvato per il trattamento dei pazienti con linfoma follicolare recidivante o refrattario.
Obinutuzumab ( Gazyvaro ) ha dimostrato di migliorare la citotossicità cellulare anticorpo-dipendente, la fagocitosi e l'attività delle cellule B meglio del Rituximab.
Sono state determinate l'attività e la sicurezza di Lenalidomide più Obinutuzumab nei pazienti precedentemente trattati con linfoma follicolare recidivante o refrattario.
Nello studio multicentrico, a braccio singolo, di fase 2 GALEN i pazienti sono stati arruolati da 24 centri Lymphoma Academic Research Organisation in Francia.
I pazienti eleggibili di età a partire da 18 anni avevano un linfoma follicolare recidivato o refrattario CD20-positivo istologicamente confermato di grado 1, 2 o 3a secondo l’OMS; un performance status ECOG di 0-2; e avevano ricevuto almeno una precedente terapia contenente Rituximab.
I pazienti hanno ricevuto Lenalidomide orale ( 20 mg ) più Obinutuzumab per via endovenosa come terapia di induzione ( 1.000 mg; 6 cicli di 28 giorni ), mantenimento di 1 anno con Lenalidomide ( 10 mg; 12 cicli di 28 giorni; giorni 2-22 ) più Obinutuzumab ( 1.000 mg; cicli alternati ) e mantenimento per 1 anno con Obinutuzumab ( 1.000 mg; 6 cicli di 56 giorni; giorno 1 ).
L'endpoint primario era la percentuale di pazienti che hanno ottenuto una risposta globale alla fine dell'induzione secondo la valutazione dello sperimentatore utilizzando i criteri del gruppo di lavoro internazionale del 1999.
Gli endpoint secondari erano la sopravvivenza libera da eventi, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza globale e la sicurezza.
Le analisi erano per protocollo; la popolazione di efficacia includeva tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di Obinutuzumab e Lenalidomide e la popolazione di sicurezza includeva tutti i pazienti che avevano ricevuto una dose di uno dei due farmaci sperimentali.
Tra il 2014 e il 2015 sono stati reclutati 89 pazienti e 86 sono stati valutati per l'efficacia e 88 per la sicurezza.
Il follow-up mediano è stato di 2.6 anni.
68 pazienti su 86 valutabili ( 79% ) hanno raggiunto una risposta globale alla fine dell'induzione, soddisfacendo l'endpoint primario prespecificato.
A 2 anni, la sopravvivenza libera da eventi è stata del 62%, la sopravvivenza libera da progressione del 65%, la durata della risposta del 70% e la sopravvivenza globale dell’87%.
La risposta completa è stata raggiunta da 33 pazienti su 86 ( 38% ) alla fine dell'induzione, e la quantità di pazienti che hanno raggiunto la migliore risposta complessiva è stata di 70 ( 81% ) e 72 ( 84% ) su 86 pazienti durante l'induzione e il trattamento, rispettivamente.
Gli eventi avversi più comuni sono stati astenia ( n=54, 61% ), neutropenia ( n=38, 43% ), bronchite ( n=36, 41% ), diarrea ( n=35, 40% ) e spasmi muscolari ( n=34, 39% ).
La neutropenia è stata la più comune tossicità di grado 3 o più elevato; 4 pazienti ( 5% ) hanno presentato neutropenia febbrile.
57 eventi avversi gravi sono stati riportati in 30 pazienti su 88 ( 34% ).
Gli eventi avversi gravi più comuni sono stati carcinoma a cellule basali ( n=5, 6% ), neutropenia febbrile ( n=4, 5% ) e reazione correlata all'infusione ( n=3, 3% ).
Un paziente è deceduto a causa di neutropenia febbrile correlata al trattamento.
I dati hanno mostrato che Lenalidomide più Obinutuzumab è attivo nei pazienti precedentemente trattati con linfoma follicolare recidivante o refrattario, compresi quelli con recidiva precoce, e ha un profilo di sicurezza gestibile.
Sono necessari studi randomizzati con nuovi regimi immunomodulatori, come GALEN o utilizzando GALEN come base, versus Lenalidomide più Rituximab. ( Xagena2019 )
Morschhauser F et al, Lancet Haematology 2019; 6: 429-437
Onco2019 Emo2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...